Gli Unni Alchon, chiamati anche Unni Alcioni, (in battriano: αλχον(ν)ο Alchon(n)o), noti anche come Alchono, Alxon, Alkhon, Alkhan, Alakhana e Walxon) erano un popolo nomade che fondò degli stati in Asia centrale e meridionale tra il IV e il VI secolo. Vengono citati per la prima volta come stanziati nel Paropamiso, per poi espandersi a sud-est, nel Punjab e nell'India centrale, fino a Kausambi. L'invasione degli Unni Alchon del subcontinente indiano sradicò gli Unni Kidariti, che li avevano preceduti di circa un secolo, e contribuì alla caduta dell'Impero Gupta, ponendo in un certo senso fine all'India classica.[1]
L'invasione dell'India da parte dei popoli Hunas segue le invasioni del subcontinente nei secoli precedenti da parte degli Yavana (indo-greci), dei Saci (indo-sciti), dei Palava (indo-partici) e dei Kushana (Yuezhi).[2]
Gli Unni Alchon sono stati a lungo considerati come una parte o una sottodivisione degli Eftaliti, o come il loro ramo orientale, ma ora tendono a essere considerati come un'entità separata.
I nomi dei re Alchon sono noti grazie alla loro ampia monetazione, ai resoconti buddisti e a numerose iscrizioni commemorative in tutto il subcontinente indiano.[3]
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